Paulo Henrique Chagas de Lima, meglio noto come Ganso

(Ananindeua, 12 ottobre 1989)

Eden Hazard

(La Louvière, 7 gennaio 1991)

Gareth Frank Bale

(Cardiff, 16 luglio 1989)

Romelu Lukaku

Anversa, 13 maggio 1993

Neymar da Silva Santos Júnior, meglio noto come Neymar

(Mogi das Cruzes, 5 febbraio 1992)

lunedì 16 maggio 2011

Marc Muniesa Martínez



Marc Muniesa Martinez (Lloret de Mar, 27 marzo 1992)

Marc Muniesa ,classe 92 ,nasce a Lloret del Mar cittadina super turistica a due passi da Bacellona. Sin da ragazzino è catalogato come un predestinato ,mancino naturale con una classe che non passa inosservata ,fisicamente non è un marcantonio anzi ,è alto solo 1,81 ma ha dalla sua un esplosività non comune che gli permette di aggredire l'avversario sia in progressione che nell'anticipo.
Tecnicamente ,decevamo ,è il classico difensore cresciuto nella Cantera del Barca ,piedi vellutati e visione di gioco da pari o superiore a quella di un comune centrocampista.
Pep Guardiola in una recente intervista ha dichiarato testualmente "Muniesa ha un gran carattere ,il futuro sarà senz'altro suo" ,detto da un personaggio come Guardiola suona bene o male come un investitura ufficiale.
Ovviamente il buon Muniesa è il cardine difensivo della pluridecorata corazzata under 17 spagnola ,dove tra l'altro in alcune occasioni ha indossato pure la fascia di capitano.
Muniesa è sicuramente uno dei migliori difensori in prospettiva della cantera ,ovviamente non ha un prezzo stabilito e non è assolutamente dato sapere se gia l'anno prossimo sarà aggregato in pianta stabile alla prima squadra.
Per dovere di cronaca precisiamo che il suo procuratore è Ginés Carvaja che tra gli altri possiede le procure di sua maestà Raul Gonzalez Blanco e del portierone azul-grana Victor Valdes.

Vaclav Kadlec

Vaclav Kadlec (Praga ,20 Maggio 1992)


Questo è a tutti gli effetti il maggior talento Ceco degli ultimi 20 anni ,Kadlec è una prima punta con un senso del gol straordinario ,un rapace famelico che si avventa su ogni pallone come se fosse l'ultimo. Ha le qualità innate dei grandissimi bomber ,egoista all'inverosimile ,spietato e freddo sotto porta ,una sorta di Pippo Inzaghi dell'Est Europa.
Pur giovanissimo Kadlec è gia un pilastro dello Sparta Praga e della Nazionale Ceca ,nei granata di Praga ha esordito nel 2006 (aveva 16 anni)  ,fino ad allora aveva militato nel Bohemians 1905.
Con lo Sparta ha giocato anche a livello Europeo ,siglando tra gli altri anche un bellissimo gol contro il Palermo nella vittoria per 3-1 dei cechi. Si è poi ripetuto segnando il fondamentale gol che ha inchiodato sull'1-1 i campioni di Russia del CSKA Mosca.
Dopo aver giocato 26 match conditi da 18 gol (!) nell'under 19 Ceca si è meritato la convocazione nella Nazionale maggiore (saltando l'under21 per la quale sarebbe tutt'ora aruolabile) nella quale ha fatto il suo esordio ufficiale il 12 Ottobre 2010 contro il Liechtestein ,manco a dirlo Kadlec ha segnato la rete del 2-0. Un predestinato del gol che probabilmente gia dalla prossima stagione potrà dimostrare le sue immense doti di rapace d'area in palcoscenici molto piu importanti.
Per lui si sono gia mosse le piu grandi squadre d'Europa (in Russia lo vorrebbero tutti i i top club) ,pare che il Chelsea sia un pizzico avanti a tutti vista l'insistenza di Cech nel garantire per il ragazzo. Unica cosa certa è che Vaclav Kadlec non si muoverà da Praga per meno di 7 milioni di euro.

Ishak Belfodil

Ishak Belfodil (Algeri ,12 Gennaio 1992)

A qualcuno nel leggere la nazionalità e la Nazione d'appartenenza sarà venuto in mente un certo Zinedine Zidane ,Ishak Belfodil è franco-algerino come Zizou e come Samir Nasri ,quasi una garanzia di talento e fantasia.
Il ragazzo gia in tenera età si trasferisce in Francia con i genitori e piu precisamente in un sobborgo di Parigi ed è proprio in una squadra della capitale francese (l'OSC Elancourt) che comincia a muovere i primi passi ,viene subito notato da un osservatore del Paris Saint Germain che lo aggrega alle giovanili del piu blasonato settore giovanile della capitale. Ishak però non è un ragazzo facile ,ha un carattere abbastanza scontroso e non ha particolare affezione per le regole ,per questo motivo fa le valige e si trasferisce nel prestigioso settore giovanile francese del Boulogne e dopo un'altro anno viene acquistato dal Clermont. 
Si puo dire che nel Clermont ,o meglio nelle giovanili del club ,Ishak faccia un vero e proprio salto di qualità e non solo a livello calcistico. Nell'under16 il ragazzo franco-algerino si distingue per la facilità con cui segna gol ,ovviamente il suo talento smisurato non passa inosservato e nel giro di brevissimo tempo le voci su di lui si moltiplicano.
Belfodil è un attaccante che sa fare reparto da solo ,dotato di un fisico possente (anche se deve migliorare a livello di forza muscolare) è alto 1,91 ma il suo punto di forza è la velocità e la tecnica di base ,per assurdo pecca ancora parecchio nel gioco aereo.
Alla fine del 2008 Belfodil al centro di una vera e propria asta tra Manchester UTD ,Chelsea e Lione decide di firmare per l'Olympique (2008) un contratto fino a giugno 2011 (ora rinnovato fino al 2014). 
Gli addetti ai lavori lo paragonano al primo Benzemà ,io personalmente lo vedo molto meno forte fisicamente ma ha ancora parecchi margini di miglioramento.
E' certamente uno dei prospetti migliori di questa generazione ,e non solo in Francia ,da segnalare infine il fatto che Ishak Belfodil sia tutelato da Frederic Guerra ,per intenderci il procuratore tra gli altri di giocatori del calibro di Rio Mavuba ,Loic Remy ,Hatem Ben Harfa e sopratutto Ezequiel "el pocho" Lavezzi ! 
In futuro ,visti la sua procura ,non è eresia immaginare un interessamento del Napoli per lui.
 
 

Son Heung-Min

Son Heung-Min (Chuncheon ,8 Luglio 1992)

Son Heung-Min è un attaccante esterno ambidestro classe 92 in forza all'Amburgo dalla stagione 2008 , il giovane talento orientale ha giocato nelle varie selezioni giovanili della squadra tedesca guadagnandosi nel Ottobre 2010 la sua prima convocazione in prima squadra in una partita ufficiale. Velocissimo e dotato di un dribbling ubriacante Son Heung-Min ha nel fiuto del gol e nella rapidità di movimenti sotto porta le sue qualità innate ,prova ne è il fatto che a soli 19 anni ha gia timbrato tre centri in quest'ultima stagione in Bundesliga.
In patria è stato il cardine della selezione Under 17 ,nella quale ha disputato 15 partite con 7 reti ,ad oggi è aggregato alla nazionale maggiore dove ha gia disputato 5 incontri siglando un gol nel 4-1 rifilato dalla Korea all'India il 18 gennaio 2011 nella recentissima Coppa d'Asia, conclusa con la medaglia di Bronzo.
Son Heung-Min appartiene alla "scuderia" di Thies Bliemeister che non è certo il miglior procuratore su piazza in Germania ,forse questo è un piccolo handicap viste le attenzioni dedicate al giovane orientale da alcuni dei migliori club tedeschi.
La sua valutazione di mercato si attesta intorno ai 3 milioni di euro. 

Ryo Miyaichi

Ryo Miyaichi (Okazaki ,14 dicembre 1992)

Si scrive Miyaichi, si pronuncia Miaicì. Ma chiamiamolo Ryo, questo talento diciottenne giapponese che in patria è addirittura paragonato a Messi.
Ryo ,attaccante esterno (ambidestro) nato a Okazaki il 14 dicembre del 1992, è divenuto rapidamente un idolo per i tifosi del Feyenoord al punto tale che dopo un match contro l’Heracles Almelo dove ha saputo produrre un gol e un assist hanno coniato per lui il soprannome ‘Ryodinho’. 
Miyaichi, cresciuto nella Chukyodai Chuyko High School, comincia a farsi apprezzare dagli scout europei nel corso dell'All Japan High School Soccer, il torneo annuale dedicato agli studenti delle scuole superiori che rappresenta la miglior vetrina del calcio giovanile giapponese, che nelle scuole vede il principale vettore di crescita sportiva. 
Il cartellino di Ryo, soprannominato “Ryodinho” dopo il primo gol messo a segno in Olanda, appartiene all'Arsenal che ,come spesso accade ,ha avuto un intuizione importante visto che Miyaichi aveva gia sostenuto un provino con club del calibro di Colonia e dei lancieri dell'Ajax che però avevano deciso di scartarlo per la sua scarsa fisicità. Errore madornale da parte di Olandesi e Tedeschi visto che Miyaichi oltre ad essere un buon talento in prospettiva è un veicolo pubblicitario spaventoso.

Lucas Rodrigues Moura da Silva

Lucas Rodrigues Moura da Silva (San Paolo ,13 Agosto 1992)

Lucas Rodrigues Moura da Silva meglio noto come Lucas mosse i primi passi nel calcio nella scuola calcio di Marcelinho Carioca, passando poi per Santa Maria e Juventus SP.
Dal 2002 al 2005 fa parte del settore giovanile del Corinthias che però abbandona per "tornare" a giocare nella squadra dei suoi sogni ,quella della sua città il San Paolo.
Nella stagione 2010 viene aggregato in pianta stabile alla prima squadra e nel giro di pochi mesi si prende di prepotenza le luci della ribalta.
Lucas è un fantasista e all'occorrenza fa anche la seconda punta ,tecnicamente di un altro pianeta da del tu al pallone ,sforna assist meravigliosi con la semplicità unica dei fuoriclasse. Ha nel possesso palla e nella visione di gioco i suoi punti di forza e si dice abbia un carattere solido e assolutamente poco propenso alle pazzie classiche dei giovani talenti brasiliani.
Fisicamente ha bisogno di crescere parecchio ,anche se gia ora ,dimostra doti di resistenza ai continui falli subiti davvero importanti.
Lucas in prospettiva potrebbe essere il vero e proprio crack del calcio brasiliano ,sicuramente meno sponsorizzato di Ganso ad esempio ,ha però estimatori in ogni parte del globo ,prova ne è il fatto che la sua clausola rescissoria (80 milioni di dollari) è il record assoluto per un giovane brasiliano.
Su di lui pare ci sia un pressing assiduo dei dirigenti del Milan ,in seconda battuta lo seguono Inter ,Real Madrid ,Chelsea ed il duo di Manchester ,difficile pensare che una cosi vasta schiera di top club abbia preso un abbaglio.
Lucas ha da poco rinnovato il suo contratto con il San Paolo sino al 2015 ma questa potrebbe essere solo una mossa per far lievitare il costo del suo cartellino ,non ci stupiremmo di vederlo in Italia gia nella prossima stagione.

Thiago do Nascimiento Alcàntara

Thiago Alcántara do Nascimento (San Pietro Vernotico 11 Aprile 1991)

Nato in Italia da padre brasiliano ma spagnolo d'adozione ,questo è il mix esplosivo che contraddistingue uno dei maggiori talenti che ha sfornato La Masia negli ultimi anni.
Figlio di quel Mazinho che ha calpestato con gloria i maggiori campi della nostra serie A ,Thiago Alcántara è un centrocampista atipico ,come tutti i ragazzi cresciuti nella cantera del Barca ha qualità tecniche invidiabili alle quali abbina delle doti naturali quali la velocità di pensiero e gli inserimenti senza palla che fanno di lui un vero e proprio incursore. 
Paragonato da molti al grandissimo Xavi il giovane Thiago sta ritagliandosi sempre piu spesso minuti in prima squadra ,ed infatti Pep Guardiola pare intenzionato a portarlo in pianta stabile gia dalla prossima stagione.
Il giovane carioca ha gia parecchie presenze nelle varie rappresentative giovanili iberiche ,può vantare infatti una presenza nella selezione under 16, 8 presenze e 5 gol nell’under 17, 1 presenza 1 gol nell’under 18 e 9 presenze e 4 gol nell’under 19. 
Ha recentemente ammesso ,che se dovesse arrivare una chiamata dalla nazionale Verde-Oro non esiterebbe un secondo ad accettare. Il giovane figlio del campione del Mondo nel 1994 ha doppio passaporto e dunque è lecito aspettarsi quanto prima una blindatura da parte della Federazione brasiliana.
Thiago Alcántara infine non pare avere mercato anche perchè la politica del Barca è sempre la stessa ,un canterano con quelle doti è destinato a continuare la sua storia al Camp Nou.
Personalmente credo che questo ragazzino abbia tutte le carte in regola per sfondare e consacrarsi a livello mondiale ,sarebbe davvero bello poterlo ammirare al fianco di veri e propri mostri sacri del calcio quali Xavi e Iniesta. 

Adem Ljajic

Adem Ljajic (Novi Pazar ,29 Settembre 1991)

Diciamocelo senza troppi giri di parole ,se questo fenomeno fosse finito in Premier League (come per altro doveva essere) staremmo osannandolo in tutti i modi. Per fortuna invece la Fiorentina ,grazie al grande Corvino l'ha portato in Italia dove Adem ci ha messo davvero poco a far vedere le sue doti immense. Molti lo hanno paragonato a Savicevic ,ma io penso sia davvero un altro tipo di giocatore.
Adem Ljajic da il meglio di se se impiegato come fantasista dietro alle punte ,le sue qualità migliori son l'assist ed i calci piazzati ,ha una tecnica di base a livelli stratosferici ed un cambio di passo che lascia basiti.
In patria è una sorta di bambino prodigio ,ha vestito tutte le maglie delle nazionali giovanili nelle quali è sempre stato decisivo. 
Ljajic debutta nell'Under 21 in un match contro l'Ungheria valido per le qualificazioni agli europei di categoria. Viene poi convocato per la prima volta con la nazionale maggiore per un'amichevole contro la Bulgaria del 17 Novembre 2010 facendo il suo esordio da titolare.
Pur avendo solo 20 anni il giovane Adem ha un Palmares di tutto rispetto ,con il Partizan infatti prima del suo passaggio in Italia aveva gia vinto due Scudetti ed una Coppa nazionale.
La Fiorentina se lo tiene stretto visto che ha un contratto sino al 2014 ma è inutile sottolineare che su di lui ci sono tutti i top club d'Europa. La prossima stagione potrebbe essere per lui quella della consacrazione ,sempre se i Dalla Valle avranno voglia di uscire dal loro perenne torpore.

Xherdan Shaqiri

Xherdan Shaqiri (Gjilan ,10 Ottobre 1991)


Xherdan Shaqiri 19 anni,  è già uno dei pilastri del Basilea. Centrocampista offensivo di etnia Kossovara, è solito stazionare tra centrocampo e attacco oppure sulla fascia, preferibilmente sinistra. Possiede velocità e buon dribbling, e nonostante il fisico minuto ha una grande potenza che gli consente di presidiare la sua zona di campo con una cattiveria sportiva fuori dal comune.
Xherdan è un mancino naturale che sa distinguersi per la duttilità con cui riesce a cambiare ruolo nel corso della partita ,puo ricoprire parecchi ruoli ,in un centrocampo a rombo lo si puo usare indistintamente come esterno basso o alto ,ha la capicità di presidiare sia la fascia sinistra che quella destra ed all'occorrenza fa pure il trequartista dietro alle punte.
Shaqiri ha vestito tutte le maglie delle giovanili ,partendo dall'under 17 con cui ha giocato il Campionato Europeo nel 2008 e ha collezionato 10 presenze, 5 invece nell'under 18, 5 nell'under 19 con 3 reti e 2 nell'under 21. Ora staziona stabilmente nella nazionale maggiore dove ha gia collezzionato 12 presenze con una rete storica ai Leoni di Fabio Capello.
Il talentino svizzero, ha dichiarato recentemente di non voler cambiare maglia, è stato accostato anche a BayernMonaco, Borussia Dortmund, Liverpool, Aston Villa, ed in Italia a JuventusGenoa ,Inter ma sopratutto Palermo. Al momento la sua valutazione oscilla tra i 7 e i 9 milioni di euro che non sono certamente pochi ma questo ragazzo ha tutte le qualità per imporsi a grandi livelli.
Personalmente lo vedrei molto bene nei meccanismi di gioco del Borussia Dortmund anche se la speranza è quella di poterlo vedere nella nostra serie A.

domenica 15 maggio 2011

Park Sheng Ho

Park Sheng Ho

Ha 13 anni ed è coreano il nuovo Messi. Si chiama Park Sheng Ho e nel suo paese lo paragonano proprio alla Pulce blaugrana. Il giovanissimo attaccante è stato acquistato dal Barcellona e da un paio di giorni si allena alla Ciutat Esportiva. L'accordo non è stato semplice, perché il Barça ha dovuto stringere i tempi per battere la concorrenza del Real Madrid. Park Sheng Ho è considerato talmente bravo da avere già ottenuto un contratto dalla Nike.
A convincere il Barcellona sono state le prestazioni del giovane attaccante nel corso di un torneo giovanile cui ha partecipato, un mese fa, anche la formazione blaugrana. E lo si capisce se è vero, come dicono, che alla Ciutat Esportiva siano già molti gli osservatori del club di Laporta a sostenere di non aver mai visto nessun giocatore con tante e tali qualità a 13 anni.
L'accordo con la squadra di provenienza di Park Sheng Ho sarà perfezionato nei prossimi mesi e chiuso solamente in estate quando anche la famiglia del ragazzino si trasferirà in Spagna.

Zacharie Lionel Enguene

Zacharie Lionel Enguene (Onana ,7 Gennaio 1996)

Oddio ,spiegare a chiare lettere cosa ci possa attendere da questo ragazzo del Camerun è una cosa quasi impossibile ,Zacharie è il capitano e leader dei Cadete B del Barca è la figura carismatica del gruppo ed ha un talento smisurato.
Gioca indipendentemente da centrale di centrocampo che da schermo davanti alla difesa ,ha un fisico possente che lo fa spiccare sin da subito in mezzo agli altri 22 in campo.
E' ambidestro ,non è difficile scovare video in rete dove si nota chiaramente la facilità di calcio di questo ragazzo con entrambe i piedi ,nel gioco aereo è quasi imbattibile vista l'altezza. E' sicuramente un predestinato ,anche lui come il suo grande amico Jean Marie Dongou Tsafack è arrivato in Spagna grazie alla fondazione di Samuel Eto'o.
Il suo futuro è ancora da scrivere, e se già normalmente è difficile fare previsioni la cosa paradossalmente si complica per un giocatore del Barcelona, dove le ipotesi sono due: o esplodi (e pare proprio questo il caso) o diventi una meteora. Lui senza dubbio ha le capacità per esplodere, solo il tempo saprà dirci se ha avuto fortuna o meno.

Jean Marie Dongou Tsafack

Jean Marie Dongou Tsafack (Douala ,20 Aprile 1994)

Non dimenticate questo nome ,Jean Marie è un ragazzo camerunense di soli 17 anni appena compiuti che milita nei Cadete del Barca ,in sostanza il cuore della famosa cantera catalana.
E' nato a Douala la città piu popolata del Camerun dove la soglia di povertà è a livelli incredibili ,il calcio è una delle poche ancore di salvezza ed è forse una delle poche speranze che hanno i giovani ragazzi di quei posti per uscire dai ghetti e crearsi un futuro migliore.
Dongou arriva a La Masia nel 2008 grazie alla fondazione di Samuel Eto'o ,arrivò grazie al fiuto di uno scout azul-grana che lo vide in un torneo a 7.
Da allora ha fatto passi da gigante mantenendo una media realizzativa stratosferica ,piu di un gol a partita ,ma la cosa realmente paurosa è che gioca con ragazzi di tre categorie superiori alla sua ,solo un certo Lionel Messi aveva fatto cose simili a suo tempo.
A parte la tecnica (sopraffina) Jean Marie è un ragazzo che si distingue per la sua generosità ,in campo si danna l'anima per aiutare i compagni ed anche se è una vera e propria stella ha un umiltà innata.
Il futuro è suo su questo non c'è ombra di dubbio ,la cantera del Barca ha gia eletto il suo nuovo fenomeno ,speriamo che il Pep ce lo faccia vedere quanto prima.

Dennis Praet

Dennis Praet (Leuven ,14 Maggio 1994)

Un metro e settantasette in un mix di corsa e tecnica ,il giovane talento belga di proprietà dell'Anderlecht è sulla bocca dei maggiori addetti ai lavori d'Europa.
Dennis Praet arriva alla corte dei bianco-malva nel Maggio 2010 dopo un operazione difficile vista la concorrenza di Lille Ajax e dell'immancabile Arsenal.
Sin dall'inizio il giovane Dennis impressiona ,infatti alla Future Cup 2011 trascina i suoi compagni alla vittoria finale a suon di assist e giocate pazzesche.
Praet viene eletto al unanimità Miglior Giocatore del Torneo.
La sua è una crescita costante ,il suo talento nel organizzare l'azione in ogni zona del campo lo rende molto simile ad Andrea Pirlo ,ovviamente con le dovure proporzioni ,resta il fatto che questo giovanissimo regista belga è nel mirino dei maggiori top club europei.
Il Real e il Barca lo monitorano da tempo ,il Chelsea e l'Arsenal non perdono occasione per mandare i propri osservatori a vedere da vicino i miglioramenti del ragazzo di Leuven. Non manca infine una squadra italiana a dare la caccia a questo futuro fenomeno ,si tratta dell'Inter che in lui vede un nuovo Wesley Snijder.
A nostro personalissimo parere questo è uno dei pochissimi under 17 da prelevare subito e far crescere in tutta tranquillità ,come caratteristiche è pressochè unico.

Mario Gotze

Mario Gotze (Memmingen ,3 Giugno 1992)

Fa il suo debutto con la prima squadra il 21 Novembre 2009 nello 0-0 contro il Mainz diventando a soli 17 anni il giocatore più giovane ad aver giocato in Bundesliga.
Nella stagione 2010/11 viene schierato titolare ed è uno dei protagonisti della grande stagione del Dortmund. Il 29 Agosto 2010 segna il gol vittoria contro lo Stoccarda. In occasione della sfida di Europa League vinta contro Karpaty Lviv Mario segna il suo primo gol in Europa. Il secondo gol arriva il 21 Ottobre, nella partita vinta contro il Mainz per 2 a 0. Il 14 Gennaio segna contro il Byern Leverkusen (3-1). Sette giorni dopo segna ancora contro lo Stoccarda. Il 2 Aprile 2011 segna il suo settimo gol stagionale contro l'Hannover , partita finita 4 a 1 per il Borussia Dortmund.
Mario Gotze è forse il miglior prodotto del vivaio tedesco degli ultimi dieci anni insieme a Lahm. Dribbling ubriacante, passo rapido e piedi buoni sono le sue armi migliori. Non a caso dal 2010 a soli 18 anni è già nel giro della Nazionale maggiore. Cresciuto nelle giovanili del Dortmund, il numero 31 non è in vendita, come già detto dal dg Hans-Joachim Watzke: “Dico ai dirigenti di altri club di non perdere tempo, Mario ho un contratto fino al 2014 e non è in vendita neppure per 30 milioni”. Un prodotto del vivaio, dunque, che potrebbe emulare gloriose carriere come quella di Raul o Del Piero, ragazzi sconosciuti, diventati bandiere. Finora si parla di Manchester, Real, Juventus e Inter sulle tracce del gioiello tedesco, che dal 2009 ha collezionato 32 presenze e 6 reti con la prima squadra del Dortmund.

Luka Krajnc

Luka Krajnc (19 Settembre 1994)

Luka Krajnc ,questo è un nome che sentiremo circolare spesso nei prossimi anni !!!
Segnatevelo perchè il ragazzo sloveno ,uno dei parecchi talenti che sta sfornando a raffica la "cantera" del Maribor ha tutte le carte in regola per diventare nel prossimo futuro uno dei migliori difensori di movimento della nostra serie A.
Mancino naturale ,fisico imponente (1.90 per 82 kg) ottime qualità tecniche e tatticamente piu maturo della sua giovanissima età. Il ragazzo pareva destinato a bel altri lidi visto che era ad un passo dallo sbarco a Londra sponda Chelsea ,ed invece ,con una mossa a dir poco da prestigiatore il presidente del Genoa Enrico Preziosi ha bruciato la pur importante concorrenza aggiudicandosi a titolo definitivo ,per i prossimi 3 anni con opzione per altri 2 ,le prestazioni di Luka Krajnc.
A partire da Giugno 2011 il giovane sloveno sarà aggregato alla prima squadra per poi ,si presume andare a rinforzare la gia ottima formazione primavera dei Grifoni.
Grande colpo ,ne sentiremo sicuramente parlare.

Jakub Vojtus

L'attaccante, classe '93, slovacco come Marek Hamsik è ormai parte integrante del settore giovanile dell'inter ,quest'anno ha giocato partite davvero importanti nella Primavera neroazzurra.
Fisicamente dotato ,le sue qualità migliori sono il controllo di palla e la capacità di fare reparto da solo grazie alle sue enormi capacità aeree.
In passato , Real Madrid, Barcellona e Manchester United avevano seguito con grande interesse il talento slovacco, ma il ragazzo è rimasto affascinato dai colori nerazzurri dopo aver visitato gli impianti di Appiano Gentile e parlato con Marco Branca ed altri dirigenti nerazzurri che lo hanno 'stregato'.
Vojtus ha rifiutato qualsiasi altra destinazione ed ha firmato un contratto pluriennale (25 gennaio) con il club del presidente Moratti sposando un progetto che lo vedrà terminare la stagione 2009-2010 con gli Allievi Nazionali per poi passare l'anno prossimo (stagione 2010-2011) in Primavera e di conseguenza in contatto con la Prima squadra come da politica del Club. 
In questa stagione il giovane slovacco è stato in prestito al Chievo Verona senza lasciare alcuna traccia del suo passaggio.

Stefan Savić

Nato a Mojkovac l’8 gennaio 1991, inizia la sua carriera calcistica nelle giovanili dell’Fk Brskovo. Nel 2008, lascia la sua città natale ed il Montenegro, per trasferirsi a Belgrado ed indossare la casacca dell’Fk Borca.
Savic un anno fa è stato premiato come miglior giovane del Montenegro e conta già una presenza con la Nazionale maggiore. Sette, invece, le apparizioni con l’Under 21.
Il centrale difensivo montenegrino ha grandi doti fisiche ,grazie sopratutto al suo 1,88 di altezza riesce a primeggiare nel gioco aereo ,ha grandi doti di posizione e non disdegna l'anticipo pur avendo leve lunghe.
Ad oggi conta 7 presenze nella Nazionale Under-21 montenegrina. Savic ha esordito con la nazionale maggiore l'11 Agosto 2010 in una amichevole contro l'Irlanda del Nord, finora sono 4 le presenze senza gol.
Ha vinto il premio come "Miglior giovane montenegrino nel 2010". Su di lui è aperta una vera asta al rialzo ,il Partizan chiede alemno 12 milioni di euro (cifra a dir poco esagerata) e pare che Roma ,Ajax e Chelsea non siano intenzionate a cadere nella "trappola" del Partizan. Al contrario pare che l'Arsenal ma sopratutto i nuovi ricchi del Rubin Kazan abbiano deciso di intavolare una ricca trattativa per la goia del club serbo.

Stefan de Vrij

Stefan de Vrij (Ouderkerk aan den Ijssel ,5 Febbraio 1992)


De Vrij comincia a giocare a calcio nei dilettanti del VV Spirit dove gioca per 5 stagioni. All'età di 10 anni prende parte al giorno del talento del Feyenoord dopo varie sessioni di allenamento e un'amichevole contro l'ARC, i dirigenti del Feyenoord decidono di chiedergli di aderire al settore giovanile del Feyenoord. Mentre al VV Spirit aveva giocato spesso come centrocampista centrale al Feyenoord diventa difensore. La sua crescita è ottima e dopo aver giocato per la squadra U-15 passa direttamente a quella U-17, saltando l'U-16
Il 17 Luglio 2009 De Vrij firma il suo primo contratto da professionista con il Feyenoord, valido fino all'estate del 2012. Il 24 Settembre 2009 fa il suo debutto con la prima squadra del Feyenoord, nella partita di Coppa d'Olanda contro l'Harkemase Boys, nella quale entra al minuto 58 al posto di Leerdam, la partita finisce 5-0 per il Feyenoord. Il 6 Dicembre 2009 fa il suo debutto in Eredivisie, sostituendo Landzaat al minuto 89 del match casalingo contro il Groningen, finito 3-1 per il Feyenoord.
La crescita di De Vrij al Feyenoord non passa inosservata e De Vrij riceve rapidamente la prima convocazione nelle nazionali giovanili. Il 21 Novembre 2007 gioca per la prima volta da titolare con la nazionale olandese U-16, nella partita vinta 1-0 contro l'Ucraina.
Oltre al curriculum con il Feyenoord può vantare 3 presenze in under 16, 20 in under 17 e 6 in under 19. Il suo debutto in under 21 sembra imminente.
Ad oggi il giovane centrale olandese sta man mano prendendo possesso delle sue enormi qualità ,nel giro di qualche stagione potrebbe davvero diventare uno dei maggiori talenti in circolazione nel suo ruolo.
Sulle sue traccie pare esserci l'Arsenal di Arsene Wenger che di solito su questo tipo di prospetti non sbaglia un colpo ,in pratica una sorta di garanzia.

Erik Manuel Lamela

Erik Manuel Lamela (Buenos Aires ,4 Marzo 1992)

Erik Lamela, talento del River Plate, considerato dagli osservatori di tutto il mondo il nuovo fenomeno argentino. Diciannove anni appena (classe 1992), e il mondo già parla di lui come dell'erede di Maradona e Messi.
Quando aveva ancora 12 anni lo volevano già Siviglia, Real Madrid e Barcellona, "merito" di un torneo giovanile giocato in Spagna con il River Plate, che aveva visto Lamela dominare la scena. Soprattutto il Barcellona provò di tutto per portarlo in Spagna, dopo un provino in cui Lamela convise i dirigenti catalani: si parlò 120.000 euro a stagione per entrare nella cantera del Barça, le scuole migliori per lui e i fratelli, e lavoro in Spagna per i genitori, si mosse anche la Nike, pronta a sponsorizzare il ragazzo, ma alla fine il River (pronto a denunciare il Barcellona alla Fifa) convinse la famiglia Lamela a restare in Argentina.
Oggi Erik Lamela è seguitissimo dal Milan che lo vede come unica alternativa al "malconcio" Ganso ,il club di via Turati avrebbe gia messo nel piatto del River un offerta da 14 milioni di dollari che pare non riesca a convincere a pieno i massimi dirigenti argentini.
Sicuramente in questa nuova sessione di calcio mercato il giovane Erik sbarcherà in Europa ,aspettiamo con ansia di sapere chi avrà la fortuna di ammirarlo da vicino.

Rogelio Gabriel Funes Mori

Rogelio Gabriel Funes Mori (Mendoza ,3 Maggio 1991)


Rogelio Funes Mori, è un classe 1991 nato a Mendoza (Arg), alto 1,85 cm.
Su questo ragazzo si può raccontate un aneddoto molto divertente. Nel 2001, assieme alla sua famiglia, si trasferì a Dallas (USA) per partecipare ad un reality show, con il fratello, che avrebbe permesso ad entrambi di entrare a far parte del settore giovanile della squadra locale (FC Dallas), i due risucirono a vincere il reality ma la loro esperienza fu molto breve negli States, tant’è che decise di tornare in Argentina dove, dopo vari provini, venne tesserato nella squadra giovanile del River Plate. Già da giovanissimo si intravedevano le sue grandi qualità, infatti pur avendo soli 19 anni può vantare all’attivo già  svariate presenze con le rappresentative giovanili argentine e un campionato con la maglia del Velez.
In queste sua esperienza in prestito ha fatto vedere grandi cose ma ha altalenato la sua vena realizzativa, infatti per le prime 14 partite non è risucito a segnare mai, per poi sbloccarsi definitivamente contro il Racing, segnando ben 3 gol e nella successiva partita contro il Tigre dove marcà ancora il cartellino. Quest’anno il River ha deciso di riportarlo a casa e di affidargli le chiavi del reparto offensivo, molti pensavano che non avrebbe potuto reggere tale pressione in una delle squadre più blasonate dell’intero Sudamerica, ma “El Melli” (soprannome derivante dal fatto che ha un fratello gemello) ha fatto rimanere a bocca aperta anche i più scettici, risucendo a siglare ben 3 gol in 3 partite e portando il River in testa alla classifica a pari punti con il Velez. Il ragazzo è giovane ma sicuramente il tempo e il talento sono dalla sua, è una prima punta atipica, nel River gioca da solo in attacco con alle spalle fantasisti come Ortega, Abelairas o Buonanotte, anche se sa giocare anche come seconda punta, infatti il River ha portato a termine l’acquisto di Pavone dal Betis che nello scacchiere di Cappa dovrà affiancare il giovane argentino. La valutazione in questo caso è già alta, basti pensare che su questo giocatore c’è mezza Europa, tant’è che il River ha deciso di escludere ogni intermediario e parlare direttamente con le società interessante, fissando un prezzo di partenza di per sè già elevatissimo, ben 15 milioni di euro.

Mateo Kovačić


Rafael Toloi

Rafael Toloi (Glòria d'Oeste ,10 Ottobre 1990)

Rafael Toloi, mestiere difensore centrale, è proprio il tipico esempio di ciò che è la scuola calcistica brasiliana dell'ultimo decennio: un aspirante campione che fa del proprio carattere e della sua grande umiltà i suoi due punti di forza.
Pilastro del Goias, squadra appena retrocessa nella serie cadetta brasiliana, Rafael Toloi ha fatto tutta la trafila nelle giovanili degli “Esmeraldinhos” prima di essere promosso direttamente in prima squadra durante il Brasilerao 2009. Da quel momento non è mai uscito dagli undici titolari e soprattutto e diventato colonna portante della Nazionale brasiliana Under 20: oltre ad aver partecipato nel 2009 al Campionato del mondo Under 20 in Egitto, competizione questa dove la formazione brasiliana arrivò seconda, Toloi è stato infatti protagonista anche del trionfo, sempre nel 2009, del Campionato sudamericano giocato dal Brasile in Venezuela.
Alto 1.85 per 75 kg, il giovane Rafael deve la sua rapida esplosione alla sua grande duttilità tattica (abituato ad una difesa a tre centrali ha dovuto adattarsi anche a coprire gli esterni) e soprattutto al suo notevole gioco d’anticipo.
Buona tecnica individuale, ottimo senso della posizione, apprezzabile visione di gioco e discreta attitudine nell’inserimento offensivo sui calci da fermo completano poi il quadro di quello che in Brasile molti paragonano al milanista Thiago Silva.
Deve ancora migliorare parecchio ha infatti una scarsa velocità nell’uno contro uno e soprattutto degli importanti limiti per quanto riguarda la marcatura in una difesa a quattro.
Legato alla sua squadra da un contratto fino al 2014 (il suo cartellino appartiene per il 50% alla società brasiliana, mentre l’altra metà è in mano ad un gruppo d’investitori) Toloi potrebbe trasferirsi a Roma per una cifra vicina ai 7 milioni di euro. 
Sabatini lo conosce benissimo e fu ad un passo dal portarlo in Italia già l’anno scorso; al momento delle strette, però, il giocatore non fu ritenuto ancora pronto e il Palermo gli preferì l’argentino Munoz. Su di lui nel giro di pochi mesi è nato poi l’interesse anche di Lazio, Genoa e Napoli, ma la prima scelta del giocatore sembrerebbe essere la Roma. L’unico ostacolo potrebbe essere rappresentato dal suo status di extracomunitario. Nonostante, infatti, Toloi possegga delle remote origini italiane (i suoi parenti erano di Treviso), il difensore non può più ottenere il passaporto comunitario, a causa di una rinuncia effettuata da un suo lontano parente.

Nam Tae-Hee

Nam Tae-Hee (03/07/1991 Busan, South Korea)

In patria lo paragonano a Nani del Manchester UTD ed è gia una sorta di leggenda ,da quest'anno veste la maglia dei francesi del Valenciennes FC con i quali ha collezzionato 16 presenze di cui 10 dal primo minuto.
Fisicamente esile ,alto 1,74 per 72 kg il talentino Koreano pare piu una sorta di suvenir per il merchandaising che un vero e proprio talento in rampa di lancio.
Tatticamente si posiziona sull'out destro e non disdegna l'assist ,gioca un calcio rapidissimo fatto di continui scatti brevi e di rincorse continue in classico stile Park Ji Sung che onestamente è un giocatore di ben altra categoria confronto al giovane connazzionale.
Saremmo veramente colpiti se il ragazzo sfondasse ,ad oggi pare piu una mossa pubblicitaria che altro.

Pajtim Kasami

Pajtim Kasami (Struga 2 Giugno 1992)

Pajtim Kasami, classe 1992, è macedone con passaporto svizzero. E´ un centrocampista di buona qualità tecnica e grande prestanza fisica, che può praticamente ricoprire tutti i ruoli in mediana, con propensione naturale all´impostazione del gioco. Mancino naturale, viene notato nelle giovanili del Grasshoppers dagli osservatori della Academy del Liverpool, che lo portano in Inghilterra dove però rimarrà solo sei mesi. Da lì, Igli Tare lo porta alla Lazio, dove però non gioca mai per il mancato pagamento di 100 mila euro da parte di Lotito alla società svizzera per il "contributo di formazione".
Nella stagione 2010 ha giocato nel Bellinzona, e dopo l´esonero di Cavasin, con l´avvento di Morinini è diventato titolare inamovibile collezionando dieci presenze e siglando due reti. Ha trascinato la Svizzera Under 17 alla vittoria del Campionato del Mondo di categoria, andando anche in rete nella prima partita contro il Messico.
Nella stagione 2010/11 è passato al Palermo dove ha ritrovato Delio Rossi ,quest'anno il giovane talento macedone naturalizzato svizzero, di origini albanesi ,ha trovato parecchie difficoltà d'inserimento. Ha assaporato la goia del campo in alcuni spezzoni finali di partita per lo piu a risultato gia acquisito.
Possiamo solo sperare che il ragazzo si faccia ed abbia la possibilità di giocare con continuità ,magari in prestito ad una neopromossa o in cadetteria.


Afriyie Acquah

Afriyie Acquah (Accra, 5 gennaio 1992)

La scorsa estate, quando nel ritiro austriaco ha lavorato per la prima volta con lui, Delio Rossi si rammaricava e, scherzando con le iperboli, pronosticava: «Sarà il mio cruccio da qui ai prossimi vent’anni, finché non ci capiremo in italiano. Ci tengo, è un ragazzo che ha delle qualità, ma devo capire che pesce è…». Dubbi ittici a parte, Afriyie Acquah, 19 anni compiuti a Gennaio, ha preso il largo in mare aperto. Per mesi ha studiato l’italiano con un insegnante privato, e adesso lo comprende perfettamente, ha iniziato a limare difetti tecnici e limiti tattici, ha messo in mostra doti atletiche e generosità fuori dal comune, diventando uno dei leader della Primavera rosanero.
Il debutto in campionato di Acquah è un’altra scommessa vinta dall’opera di scouting della società rosanero, la stessa che ha scovato Hernandez e Pastore in Sud America per esempio. L’ex ds Sabatini, che lo ha messo sotto contratto, non ha esitato a paragonare «morfologicamente» il giovane ghanese a uno dei suoi più famosi connazionali, Essien, centrocampista del Chelsea. La storia di Afriyie Acquah parte dal continente nero, lasciato definitivamente nel 2009, quando il Palermo lo prelevò dal Dc United di Accra, capitale del Ghana e sua città natale. Tony Yeboah, ex nazionale ghanese e agente del baby calciatore, capisce che l’interesse del Palermo può essere la svolta e acconsente al periodo di prova, da luglio a dicembre 2009. Decisive erano state le sue prestazioni durante il torneo giovanile intitolato a Rocco, giocato a Gradisca, in Friuli, a due passi da casa Zamparini. Superato qualche problema burocratico, il Palermo ha tesserato Acquah nel gennaio 2010. 
Complimenti meritati, perché il baby africano ha qualità importanti: non c’è un elemento con le sue caratteristiche fra i centrocampisti in organico: fisico imponente, accelerazioni repentine, capacità naturali d’inserimento nell’area avversaria; ha, naturalmente, tante altre cose da affinare, ma il futuro è tutto dalla sua parte.
Chi è pronto a sborsare la bellezza di 16 milioni di euro per un giocatore ,bravo certo ,ma sopravvalutato come Yann M'Vila forse dovrebbe dare un occhiata a questo giovanissimo ghanese !


Yann M'Vila

Yann M'Vila (Amiens, 29 giugno 1990) è un calciatore francese di origine congolese del Rennes. Classe 1990, M'Vila è un regista di centrocampo, capace di giocare davanti alla difesa o anche in linea in un centrocampo a quattro.
Alto 1,83 m per 79 kg, le sue doti peculiari sono: ottima impostazione della manovra abbinata ad una buona visione di gioco, buon tiro dalla media e lunga distanza e una buona fisicità.
Ha fatto tutta la trafila delle Nazionali giovanili francesi e nel 2010 è entrato a far parte della Nazionale maggiore allenata da Laurent Blanc. Ha iniziato la sua carriera nelle giovanili dell'Amiens, sua città natale, per poi trasferirsi nel Rennes, sua attuale squadra, nel 2004.
Le sue prestazioni hanno attirato l'attenzione dei top club europei e attualmentei i suoi procuratori della WB Sportmanagement Werner Baader e Tim Hager, lo valutano 16 milioni di Euro ,una cifra considerevolmente alta tanto da far pensare che il ragazzo potrebbe andare a fine contratto prima di lasciare il club transalpino.
I piu perspicaci uomini mercato hanno notato un incongruenza con il valore del cartellino del franco-congolese che ,dal Giugno 2010 al Giugno 2011 ha visto praticamente raddoppiare il suo valore. Dagli 8 milioni scarsi richiesti l'anno scorso si è passati ai 16 milini netti richiesti quest'anno.
Il problema è che ,Yann M'Vila in questi 12 mesi non ha fatto nulla di cosi incredibile da giustificare una tale valutazione. Forse solo Real Madrid e Man. City potrebbero abboccare a questa esca.

Luc Castaignos

Luc Castaignos attaccante olandese già ribattezzato “Il nuovo Henry”, è arrivato a Milano e dopo aver superato le visite mediche si è legato per i prossimi quattro anni all'Inter: “I miei giocatori preferiti sono Sneijder, Eto’o e Milito” ha dichiarato la punta ai giornalisti all’aeroporto di Malpensa.
Castaignos è stato acquistato dal Feyenoord nell’ultimo mercato invernale per 3 milioni di euro ma si aggregherà alla squadra di Leonardo solo al termine della stagione. Nato a Schiedam nel 1992, Castaignos era cercato dai principali club europei per la sua giovane età e il talento già capace di fare la differenza. Punta veloce e tecnica ha sempre giocato con il Feyenoord segnando 9 gol in 27 partite e raccogliendo anche 32 presenze e 22 gol con le nazionali under 17 e 19 d’Olanda. “E’ un sogno che si realizza, voglio vincere lo scudetto con l’Inter” ha dichiarato Castaignos.
Castaignos era già stato al centro di un timido interesse nerazzurro nel 2009, dopo le sue prestazioni con la Nazionale olandese all'Europeo Under 17, selezione dove è approdato già a 15 anni; interesse che si è acceso ardentemente negli ultimi giorni. Il precoce talento del Feyenoord è un francese, naturalizzato olandese, classe 1992. Nel febbraio del 2010 ha fatto il suo debutto nella prima squadra di Rotterdam nel match contro il Groningen. Giocatore dal fisico imponente, con grande senso del gol, al quale unisce una tecnica sopraffina e un'abilità particolare a giocare negli spazi stretti, in patria è considerato l'erede di Van Hooijdonk. Castaignos ha sin qui dato il meglio di sé soprattutto nelle selezioni giovanili oranje, dove ha collezionato gol su gol trascinando l'Under 17 al secondo posto nell'Europeo di categoria arrendendosi solo alla Germania.
Un talento in rampa di lancio ,speriamo sia davvero tutto oro quello che luccica ,almeno in questo caso.

Axel Witsel

Axel Witsel (Liegi, 12 gennaio 1989) è un giovane talento belga di origini martinicane ,esterno destro di spiccata vocazione offensiva, ha debuttato in prima squadra il 17 Settembre 2006, a soli 17 anni, contro l'FC Brussels.
Axel con un nome da rockstar ha anche il carattere di un rocker ,nell'Agosto del 2009 in un match contro l'Anderlecht si rende protagonista di un intervento criminale sulla caviglia del polacco Marcin Wasilewski ,causando a quest'ultimo una doppia frattura a tibia e perone.
La federcalcio belga lo squalifica subito per 10 giornate che poi in appello vengono ridotte a 8, mentre la multa scende da 2.500 a 250 euro.
Le qualità di questo giovane talento belga non si discutono assolutamente ,gia bi-campione del Belgio a soli 22 anni ,due Super Coppa del Belgio e miglior giocatore della competizione nel 2009 ne arricchiscono il palmares.
Nella stagione in corso ha sfornato 5 assist ed impallinato le difese avversarie in ben 9 occasioni ,ovviamente il talento di cui dispone lo ha gia portato in nazionale. Ha cominciato con le nazionali giovanili partecipando al Campionato Europeo Under-17 del 2006 e al Campionato Europeo Under-21 del 2007. Il il 26 Marzo 2008 debutta in nazionale maggiore in amichevole contro il Marocco, bagnando l'esordio con un gol (un predestinato). Segna la sua prima doppietta in nazionale contro l'Austria il 25 Marzo 2011, gara valida per le qualificazioni ad Euro 2012.
Il suo valore di mercato si aggira sugli 8,5 milioni di Euro che pare non spaventino squadre blasonate come il Chelsea ed i campioni d'Italia del Milan.

Romelu Lukaku

Romelu Lukaku (Anversa ,13 Maggio 1993)

Un luogo comune recita che non ci sono più gli attaccanti di una volta. Un altro dice che in Europa nascono solo i buoni giocatori, mentre i veri Campioni, quelli con la C maiuscola, appartengono al Sudamerica. Sarà, ma magari chi dice queste cose, negli ultimi tempi non ha seguito molto il campionato belga, altrimenti nel vedere Romelu Lukaku gli sarebbe venuta meno qualche certezza. 
Questo ragazzino (anche se non lo chiameremmo così in faccia visto che pesa 97 kg per 191 cm d’altezza) non ancora diciottenne, si diverte ormai da un paio d’anni ad impallinare le difese della Jupiler League con la maglia dell’Anderlecht, e siccome il campionato belga non ha molto risalto a livello internazionale, fa lo stesso in Europa League. 34 gol in 89 presenze con la maglia dei “Bianco – malva” a 17 anni sono davvero un bel bottino, al quale va aggiunta la doppietta in appena 3 gare realizzata con il Belgio nell’amichevole con la Russia.
Da vero predestinato poi il debutto in campionato: gol al Zulte Warengem e record come più giovane marcatore della competizione. Se ancora siete scettici, aggiungiamo che nel suo palmares ci sono già un campionato vinto, una supercoppa nazionale e un titolo di capocannoniere, oltre che il riconoscimento del The Sun che lo ha eletto medaglia di bronzo nella classifica dei talenti 2010. Insomma, i numeri del fenomeno ci sono tutti. Non a caso il neo maggiorenne Lukaku (ha compiuto la maggiore età lo scorso 18 Maggio) piace a tutti i grandi club europei. I talent scout d’ultima generazione dicono che assomiglia molto ad Emmanuel Adebayor, i nostalgici invece lo paragonano a George Weah personalmente credo sia molto piu simile a Didier Drogba ,anche se a soli 18 anni pare avere margini di miglioramento clamorosi !
Potenza e tecnica dunque, e ovviamente gol come se piovesse. Perché questo ragazzo di origini congolesi nato ad Anversa nel 1993, è nato bucando le reti. Basti pensare che nelle giovanili del Brussels ha realizzato la bellezza di 66 gol in 70 partite , e che per par condicio, negli omonimi dell’Anderlecht ne ha messi a segno addirittura 121 in 88 gare. Incredibile no?  
Il Real Madrid almeno la pensa così, visto che a gennaio un emissario delle Merengues si è fatto vedere più di una volta dalle parti di Bruxelles. Allo “squalo” madrileno però, i dirigenti belgi hanno chiesto ben 25 milioni, non un euro in meno.
Florentino Perez ha preferito virare (ironia della sorte) su Adebayor, anche se il “clone” più giovane piace, eccome se piace. Facile immaginare che gli spagnoli torneranno alla carica la prossima estate, sempre che qualche altro club (il Chelsea di Abramovich potrebbe sorprendere tutti) non si muova più velocemente. Perché, visto che gli attaccanti di una volta non esistono più, farsene sfuggire uno così non conviene proprio.

Lewis Holtby

Lewis Holtby (Erkelenz 18 Settembre 1990) è un indubbio talento, che adesso gioca in prestito al Mainz, ma che è destinato a fare le fortune dei Königsblauen in un futuro nemmeno troppo lontano. La dimostrazione delle qualità del 21enne attaccante Lewis Holtby l’abbiamo avuta nel corso dell’amichevole di Kassel tra le selezioni Under 21 di Germania e Italia, dove per più di un tempo Holtby ha fatto letteralmente ammattire la difesa azzurrina a suon di dribbling, corse a perdifiato e tiri potentissimi, coronando il tutto con una doppietta. Quando il ct Adrion lo ha tolto dal campo, la Germania ha perso molto del suo potenziale, subendo la rimonta ad opera di Gabbiadini e Borini.
Lewis Holtby, quindi, si candida prepotentemente come uno dei pilastri della Germania che verrà, pur ‘tradendo’ dal nome eloquenti origini inglesi. Il padre è infatti un soldato della RAF di Liverpool, trasferito alla stazione Rheindahlen di Mönchengladbach, e sposato con una donna tedesca dalla quale ha avuto, nel settembre del 1990, Lewis. Che già a quattro anni comincia a muovere i primi passi nel mondo del calcio con lo Sparta Gerderath, per poi trasferirsi, all’età di 11 anni, al Borussia Mönchengladbach. Il primo approccio coi professionisti Holtby lo ha con la maglia dell’Alemannia Aachen, con la quale sigla nel dicembre 2008 il suo primo gol importante, al Monaco 1860. Holtby resta ad Aquisgrana due stagioni, prima di firmare un contratto fino al 2013 con lo Schalke 04, che lo cederà in prestito al Bochum prima e al Mainz poi, dove è stato parte fondamentale dell’avvio boom dei Nullfünfer, al momento quinti in classifica.
Holtby ha fatto tutta la trafila delle selezioni giovanili tedesche, dall’Under 18 di Hrubesch fino all’Under 21, con la quale ha raggiunto contro l’Italia, da capitano, la sua settima presenza. La sua arma migliore, e Pinsoglio ha avuto modo di verificarlo, è il piede sinistro; nasce essenzialmente come trequartista e assistman per i compagni, ma riesce a far esplodere il suo mancino vellutato anche nelle vesti di esterno offensivo. La consacrazione per lui è vicina, Arsenal e Manchester United hanno già chiesto informazioni, anche se nei suoi sogni c’è quello di vestire, un giorno, la maglia della squadra sua e di suo padre: l’Everton, “una malattia che mio papà mi trasmise sin da quando ero piccolo”, disse una volta.
Visto che il valore del cartellino si aggira sui 4 milioni di Euro (pur essendo destinato a lievitare) questo giovanissimo talento potrebbe davvero essere uno dei crak piu importanti del prossimo biennio.

Kwadwo Asamoah

Nato ad Accra (Ghana), il 09/12/1988

Il centrocampista ghanese viene portato in Europa dal Bellinzona, che lo acquista dal Liberty nell’inverno del 2008.
Nell’estate dello stesso anno 2008 è girato in prestito con diritto di riscatto all'Udinese. Asamoah debutta in campionato negli ultimi minuti di Udinese-Sampdoria della passata stagione.
A Cagliari fa il suo debutto dal primo minuto e diventa una pedina insostituibile della mediana bianconera. Segna il suo primo gol in Serie A il 19 aprile in Udinese-Fiorentina con un diagonale sinistro rasoterra da fuori area.
La seconda marcatura stagionale avviene all’ultima giornata di campionato contro il Cagliari tra le mura amiche.
Le doti tecniche, di velocità e di resistenza esibite in maglia bianconera gli valgono la convocazione nella Nazionale ghanese per la Coppa d'Africa. In Angola le "Black Stars" vengono fermate ad un passo dalla vittoria finale dall'Egitto dopo aver sconfitto la Nigeria in semifinale. Il Ghana si ripropone sugli scudi anche nel mondiale sudafricano ed esce in modo rocambolesco solo dopo i calci di rigore contro l'Uruguay nei quarti di finale, dopo aver a lungo accarezzato il sogno di essere la prima squadra africana ad arrivare alle semifinali della massima rassegna iridata.
Nella stagione in corso (10/11) ha collezzionato una serie impressionante di partite esaltanti ,sopratutto nel momento migliore dei friulani,quello per intenderci della grande rimonta Champions dove Kwadwo è stato pedina fondamentale ed imprescindibile.
Il suo futuro sembra lontano da Udine con o senza qualificazione Champions ,il giovane ghanese pare interessare i grandi club d'oltre Manica e in patria sulle sue tracce ci sono Napoli Fiorentina ed i campioni d'Italia del Milan.

Samir Nasri

Debutta nella prima squadra dell'Olimpique Marsiglia nella stagione 2004/2005, giocando da esterno di centrocampo, ruolo che ricoprirà fino alla parte finale della stagione 2005/2006. Una volta riconosciute le sue spiccate doti di regia, l'allenatore Albert Emon ha deciso di modificare l'assetto tattico della sua linea mediana, posizionandolo di fatto come centrale nel 4-4-2 della squadra marsigliese, con la quale ha ottenuto un secondo posto e il diritto di partecipare alla Champions League.
L'11 Luglio 2008 ,dopo tante conferme e smentite, Nasri diventa ufficialmente un giocatore dell'Arsenal Segna un gol nel suo debutto con la maglia dei Gunners contro il West Bromwich Albion.
Samir è franco algerino come uno dei piu grandi talenti recenti dei blues quel Zizou Zidane che ha sempre ammesso di ammirare il talento del piu giovane connazzionale ,personalmente credo che sia uno dei piu grandi giovani talenti in prospettiva al momento esistenti.
Wenger suo tutore ne fissa il prezzo. Il gioiello francese - appetito in particolare da Barcellona e Milan - sarebbe valutato circa 25 milioni di sterline dal manager dell'Arsenal secondo quanto trapela dalla stampa d'Oltremanica. Nasri, vicino a rinnovare il proprio contratto con i 'Gunners' fino al 2016, sarebbe comunque ritenuto incedibile dallo stesso Wenger.
Le voci sul suo futuro si susseguono ed ogni giorno il suo nome viene accostato ad una super potenza calcistica ,la verità probabilmente sta nel mezzo ,l'unica cosa certa su Samir Nasri è il talento smisurato.
Solo il tempo ci dirà di piu ,l'augurio è che si possa quanto prima ammirarlo nella nostra serie A.

sabato 14 maggio 2011

Marko Marin

Ci siamo accorti ai recenti Mondiali di Sudafrica 2010, di quanto il calcio tedesco sia cambiato in questi ultimi anni, passando dalla tradizionale fisicità a un gioco spumeggiante e spettacolare. Il merito principale di questa evoluzione calcistica va sicuramente ascritto all'avvento di una nuova generazione di talenti che si è imposta all'attenzione del pubblico teutonico e non solo.
I nomi di alcuni di loro sono oramai ben noti. Basta pensare a  Philipp Lahm, Mario Gomez, Mesut Ozil o a Thomas Muller. Tra di essi si sta facendo spazio un altro giocatore assai promettente.
Il suo nome è Marko Marin, attaccante del Werder Brema.
Se lo ricordano bene i tifosi della Sampdoria. Fu proprio grazie a una prestazione superlativa di Marko Marin  al Marassi che il Werder riuscì ad accorciare le distanze, dopo la doppietta iniziale di Pazzini e il gol di Cassano, nel 3-2 del ritorno dei preliminari di Champions League in agosto, garantendosi così la qualificazione a spese dei blucerchiati dopo la vittoria per 3-1 dell'andata in Germania.  
Vediamo ora di ripercorrere le tappe principali della carriera di Marko Marin.
Marko Marin nasce il 13 marzo 1989 in Bosnia Erzegovina e si trasferisce, con la famiglia, all'età di tre anni in Germania, a Francoforte. Proprio nelle formazioni giovanili dei club calcistici minori di questa città inizia a dare i primi calci a un pallone. Le precoci abilità calcistiche di Marin non sfuggono agli osservatori dell'Eintracht Francoforte che lo ingaggiano dall'SG 01 Hoechst.
Nelle fila dell'Eintracht Marko Marin continua a farsi le ossa nel settore giovanile fino al trasferimento al Borussia Monchengladbach nel 2006, dove gli viene offerto l'anno successivo il suo primo contratto da professionista che il ragazzo onora esordendo, a 18 anni, nella Bundesliga il 31 marzo 2007 proprio l'Eintracht, club nel quale era cresciuto. In quella stagione però il Borussia M'Glabach retrocede nella Zweite Bundesliga.
E'proprio nel palcoscenico della serie B che Marco Marin, ha l'occasione di mettersi in mostra e farsi conoscere dopo essere diventato titolare inamovibile della squadra che vince facilmente  il campionato e ritorna prontamente in massima serie. Per Marin 31 presenze e 4 gol. Le buone prestazioni del ragazzo, che nel frattempo è stato naturalizzato tedesco, fanno sì che il Ct della Nazionale, Loew lo includa nella lista iniziale dei 26 giocatori convocati per Euro 2008.                   
Proprio nel periodo di preparazione al torneo, Marin fa il suo esordio, a soli 19 anni, subentrando a Schweinsteiger, con la rappresentativa teutonica nell'amichevole conclusasi 2-2 contro la Bielorussia. Purtroppo però per lui arriva il taglio. Niente Europei ma ci sarà tempo per rifarsi. Nella Bundesliga 2008-09, il Borussia non può certo auspicare a un campionato di vertice e a fatica raggiunge un'insperata salvezza nelle ultime giornate a spese dell'Energie Cottbus. Nonostante i tormenti del club, per Marko Marin arriva comunque un ottima stagione, corredata da 33 presenze e 4 gol.
Inoltre, al termine di quel campionato Marin è una pedina fondamentale della Germania U21 che conquista il titolo europeo di categoria in Svezia, ulteriore riprova questa della crescita costante di un talento oramai destinato a palcoscenici più prestigiosi. Proprio nell'estate del 2009 infatti, Marko Marin si trasferisce dal Borussia M'Glabach al Werder Brema che se lo aggiudica sborsando 8,5 milioni di Euro, individuando in lui il sostituto ideale del brasiliano Diego, acquistato dalla Juventus.
A Brema, Marin va a formare un tridente di mediani giovani e di assoluto valore, insieme a Ozil e a un altro prospetto interessante Aaron Hunt. Nella formazione allenata da Thomas Schaaf, i tre dovevano muoversi alle spalle della punta titolare Claudio Pizarro o del suo sostituto, il portoghese Hugo Almeida.  
La stagione si conclude con un ottimo terzo posto alle spalle di Bayern e Schalke 04 che vale la qualificazione ai preliminari di Champions dove, come detto, il Werder eliminerà la Sampdoria.
Un'altra ottima annata per Marin che entra a far parte dei 22 convocati della Germania per i Mondiali sudafricani. Stavolta niente taglio ma due presenze contro Australia e nella sconfitta con la Serbia. Contro i Serbi tuttavia, Marin delude un pò le attese e ciò costringerà il Ct Loew a non schierarlo più per il resto della competizione che la Germania conclude tra gli applausi al terzo posto. Con il trasferimento di quest'estate di Ozil al Real Madrid, Marko Marin è divenuto ulteriormente una pedina fondamentale nello schieramento del Werder che, nel campionato in corso, naviga a centro classifica alternando, come al solito, prestazioni entusiasmanti e spettacolari a sconfitte clamorose e inspiegabili anche contro avversari meno blasonati.
In estate si era parlato di un forte interessamento dell'Inter per le prestazioni di Marin ma la cifra richiesta dal Werder, circa 15 milioni, aveva scoraggiato i nerazzurri dal concludere l'affare.
C'è da essere certi comunque che, ben presto, le Grandi del calcio europeo torneranno a bussare alla porta del Werder. L'asta è già aperta.

Abel Hernández

Ha iniziato a muovere i primi passi a Pando, la sua città natale, con la maglia dell'Atlanta. A 11 anni è arrivato a Montevideo per mettersi alla prova con la squadra del cuore: il Peñarol. Qualche mese, tanta panchina e la decisione (dovuta anche al parere dei suoi allenatori che lo indicavano come ancora "fragilino") di spostarsi al Central Español per trovare minuti e autostima. E' là che inizia il suo clamoroso exploit da calciatore: brucia le tappe nelle giovanili, ma preoccupa gli addetti ai lavori perché, nonostante abbia le qualità per confrontarsi coi più grandi, spesso le sue caratteristiche fisiche lo espongono al rischio infortuni, specie quando, per l'appunto, viene chiamato in causa in categorie maggiori rispetto alla sua età. Mentre il tecnico della prima squadra era pronto a lanciarlo, il suo procuratore lo porta al Genoa per un periodo di prova. Perché non rimane in rossoblù? Per via delle visite mediche, non superate.
IL SOGNO REALIZZATO: E' il 31 luglio della scorsa estate quando il Peñarol torna sulle sue tracce, prelevandolo e realizzando la sua massima aspirazione professionale. "Sono un giocatore rapido - disse il giorno della presentazione - posso giocare come rifinitore o al fianco di una punta centrale, dato che le mie caratteristiche fisiche non mi permettono di considerarmi un "nove puro"". Non solo: chi lo conosce bene sa che il suo controllo di palla, la dedizione alla causa e il senso del goal non gli difettano.

LO STOP: Il 17 ottobre scorso gli è stata riscontrata un'aritmia ventricolare, qualcosa che se davvero grave, avrebbe potuto minare la sua carriera calcistica. Trentadue giorni dopo quel la prima diagnosi (e dopo essere stato fermato negli allenamenti per evitare ogni rischio), Abel ha ricevuto l'ok dello staff medico della società uruguaiana, consapevole che il suo problema non era così grave e scartando completamente la possibilità che vederlo in campo possa comportare tragiche conseguenze.

CELESTEMANIA
: Dopo aver brillato nel Central Español, Abel Hernández, Diego Aguirre (allenatore della Sub-20 uruguaiana) l'ha subito chiamato nella sua nazionale, nonostante il ragazzo avesse solo 17 anni. Diventato grande amico di Santiago Garcìa, ha formato con lui una grande coppia d'attacco. Fino al Sub-20 in Venezuela, nel quale i suoi goal hanno consentito all'Uruguay di superare il turno contro il Brasile (3-2).

IL FUTURO ROSANERO: Proprio mentre Abel realizzava le due reti che hanno sconfitto il Brasile la trattativa per la sua cessione al Palermo era sul punto del perfezionamento. Arrivando in Sicilia, dopo soli sei mesi dal ritorno al Peñarol, farà un anno da comrpimario ,come si suol dire si farà le ossa con alcune apparizioni dove si farà notare principalmente per le sue immense qualità sotto porta.

Nella stagione in corso (2010/11) la definitiva consacrazione ,il Pres. Zamparini intuendo le qualità del giovane talento uruguayano decide di non investire pesantemente nel ruolo di prima punta e Abel lo ripaga con prestazioni sublimi segnando anche gol importantissimi .......... il resto è storia.

Eden Hazard

Nella sua famiglia si mastica calcio: il padre Thierry militava nella D2 francese, la madre è un ex-calciatrice professionista ed il fratello più piccolo Thorgan incanta nelle giovanili del Lens. Di chi stiamo parlando? Di Eden Hazard, una delle maggiori promesse del calcio mondiale, investito da Zinedine Zidane dell’etichetta di “star del prossimo decennio”. Un predestinato, fin dai primi calci nel Tubize, quando ha soli 11 anni viene scoperto dagli osservatori del Lille, che però non riescono a convincere i genitori a lasciarlo partire in tenera età dal Belgio. Il trasferimento nel nord della Francia è così rimandato al 2005, e dopo soli due anni con le giovanili dei “mastini” Eden Hazard passa al professionismo, firmando un contratto con il Lille fino a giugno 2012.
Esordisce nella stagione 2007/08 nella partita contro il Nantes, subentrando al 77° minuto con la sua squadra sotto di due reti a zero. Nelle settimane seguenti entra a gara in corso in altre 3 occasioni, per poi essere relegato nella squadra delle riserve in 4° divisione, tra le cui fila ottiene partite segnando una sola rete.
La sua affermazione coincide con l’approdo in panchina di Rudi Garcia, che lo riporta in pianta stabile in prima squadra per la stagione 2008/09. Alla sua seconda partita, a soli 12 minuti dal suo ingresso in campo sigla il gol vittoria contro l’Auxerre. Nel complesso la sua stagione sarà positiva e nelle sue 30 presenze totali (di cui 13 da titolare – 9 volte sostituito) riesce a siglare 4 reti. Hazard, a soli 17 anni, è ormai un punto fermo nel gioco del Lille e della nazionale belga e nella stagione 2009/10 il suo score personale è di 10 reti e 9 assist tra campionato ed Europa League: iniziano a susseguirsi voci riguardanti  un suo possibile trasferimento in un top club europeo, ma Eden vuole crescere con calma nel Lille, così il talentino belga decide di restare ancora un’altra stagione in Francia. La scelta di rimanere con i mastini del Nord lo premia ed è anche grazie a lui che il Lille, a poche giornate dal termine, sta lottando per la conquista della Ligue 1. Senza dubbi è stato fin qui il miglior giocatore del campionato francese, insieme al compagno di squadra Moussa Sow.
Hazard è stato uno dei perni delle nazionali giovanili dei Diavoli Rossi: messosi in mostra nel Campionato Europeo Under-17, in cui ha sfornato ottime prestazioni fino all’eliminazione del Belgio ai rigori in semifinale contro la Spagna di Bojan Krkic, segnando però una sola rete. Con la nazionale under-19 il suo rendimento in fase realizzativa è stato decisamente più continuo: 6 reti in 9 partite tra Campionato Europeo e qualificazioni.
Nonostante sia tuttora elegibile per l’under-21, non è mai stato convocato da questa rappresentativa, in quanto la sua esplosione lo ha proiettato direttamente alla nazionale maggiore, con cui ha disputato finora 17 partite condite da 6 assist. In passato è stato criticato dopo le recenti prestazioni al di sotto della norma dal ct Leeskens, che lo ha accusato di giocare per sé stesso anziché per la squadra, ma adesso sembra aver trovato la definitiva maturazione.
Rapido e brevilineo, è il classico giocatore capace di infiammare lo stadio con una giocata, ma anche di far infuriare i compagni (e l’allenatore) per non aver passato la palla. Nel Lille  gioca prevalentemente da trequartista esterno su entrambe le fasce, ma può giocare anche da ala o da seconda punta a ridosso di un centravanti di peso. Grazie alla sua posizione di partenza molto decentrata non soffre molto il gap fisico con i difensori della Ligue 1, poiché quasi è costretto a dover colpire di testa e può giocare soprattutto su contropiedi veloci e tagli negli spazi. Il suo gioco si sviluppa prevalentemente palla al piede, partecipando in minima parte alla fase difensiva. La specialità di Hazard è saltare l’uomo con dribbling e doppi passi per poi tagliare verso il centro e provare il tiro di destro (ma all’occorrenza usa anche il piede mancino) oppure per servire i suoi compagni meglio posizionati.

Christian Dannemann Eriksen

Il periodo di vuoto non è stato breve. Era dai tempi di Michael Laudrup, artista del dribbling svezzato dal Broendby nel 1982, che la Danimarca non si ritrovava ad applaudire un centrocampista così elegante e promettente come Christian Eriksen, nuova scoperta dell’Ajax. Una lunga fase di transizione riempita da giocatori di grande affidabilità in ogni ruolo, dal portiere Peter Schmeichel al difensore Simon Kjaer, dall’esterno Dennis Rommedahl all’attaccante Jon Dahl Tomasson: è sempre mancato, però, il valore aggiunto. Dal guscio, adesso, è uscito Eriksen: ha potenzialità enormi e può tracciare una linea di confine tra la normalità e l’eccezione, ripetendo la carriera di Michael Laudrup, attuale allenatore del Maiorca, sette scudetti con le maglie della Juventus, del Barcellona, del Real Madrid e dell’Ajax.
Ha compiuto diciannove anni da un paio di mesi (il 14 febbraio), Eriksen è una mezzala dai colpi raffinati che governa il pallone con una proprietà rara. Ha ritmo e brillantezza. Costruisce la manovra, inventa soluzioni che accendono il gioco, si libera della marcatura con intelligenza e rapidità. Diventa difficile da controllare perché è ambidestro, si muove con agilità. E negli spazi stretti, quando la strada sembra sbarrata, riesce spesso a tirare fuori dal cilindro qualche soluzione geniale. Ha anche potenza e precisione nel tiro.
Eriksen è un centrocampista che si sta completando nell’Ajax anche a lìvello tattico, trovando il giusto punto d’incontro fra il suo estro e gli equilibri da rispettare in funzione del collettivo. Campo e palestra, movimenti da memorizzare e un fisico da potenziare. Eriksen, classe 1992, è alto un metro e 73. Dal punto di vista atletico deve un po’ irrobustirsi, pesa intorno ai 68 chili, ma la sua crescita è in costante evoluzione. Ha cominciato a giocare nel Middelfart, piccolo club che porta il nome della cittadina danese in cui è nato: una località di 20.000 abitanti, nella regione di Syddanmark. Nel 2005 è entrato nel settore giovanile dell’Odense, diventando il fiore all’occhiello della società biancoblù. Il suo nome ha cominciato subito a circolare nell’ambiente dei talent-scout: lo hanno seguito il Barcellona, il Chelsea e il Real Madrid, quando incantava nella nazionale danese under 17. Nel 2008, lavorando dietro le quinte, l’Ajax ha bruciato la concorrenza e lo ha acquistato in cambio di un milione di euro.
Eriksen ha debuttato nel campionato olandese il 17 gennaio del 2010: 1-1 sul campo del Breda. Titolare alle spalle dell’attaccante uruguaiano Suarez, che ora gioca nel Liverpool, in un 4-2-3-1. Ai suoi lati, Emanuelson (da gennaio al Milan) e lo svedese Lindgren. L’idea di cominciarlo a svezzare all’età di diciassette anni è stata del tecnico Martin Jol, arrivato ad Amsterdam nell’estate del 2009 dopo le esperienze sulla panchina del Tottenham e dell’Amburgo. Nella sua prima stagione da professionista (2009-10), Eriksen ha totalizzato quindici presenze, firmando un assist nella gara con lo Sparta Rotterdam, mentre in Coppa d’Olanda ha segnato il suo primo gol contro il Go Ahead Eagles. Sempre sotto la guida di Jol, rimasto all’Ajax fino all’inizio dello scorso dicembre, il danese ha quasi sempre giocato da trequartista nel 4-2-3-1. E il modulo non è cambiato neppure dopo le dimissioni di Jol e l’arrivo di Frank De Boer. Sorretto dal lavoro di due mediani, Eriksen ha il compito di illuminare l’azione. De Boer, ex difensore dell’Ajax e del Barcellona, allievo di Van Gaal, gli chiede di mettere sempre il suo talento al servizio dei suoi compagni, di sacrificarsi in copertura e in fase di pressing. Un processo di crescita che è entrato ormai nel suo momento cruciale. I dirigenti dell’Ajax sono convinti che Eriksen possa diventare un altro Sneijder, in grado di raggiungere quel livello di maturità indispensabile per intepretare in campo diversi copioni: corsa, fantasia, resistenza, applicazione.
L’Ajax lo ha blindato con un contratto fino al 2014. Eriksen, per il momento, non è in vendita. Ma la sua cessione, in futuro, nei ragionamenti del club di Amsterdam, è destinata a garantire una ricca plusvalenza, nel pieno rispetto di una splendida tradizione. L’Ajax compra a poco e rivende a cifre importanti: è la sua storia, da sempre. In questa stagione, Eriksen ha regalato lampi anche in Europa League: formidabile la sua prova in occasione del 3-0 sul campo dell’Anderlecht, quando ha segnato un gol e confezionato due assist per Alderweireld ed El Hamdaoui. Il danese si è fatto ammirare anche in campionato: ventiquattro presenze e quattro gol contro il De Graafschap, il Vitesse, il Willem II e l’Ado Den Haag. Ma a fare la differenza sono stati anche i suoi otto assist. Eriksen ha trascinato l’Ajax alla finale della Coppa d’Olanda, già vinta nella passata stagione. In semifinale i lancieri hanno travolto (5-1) l’Rkc Waalwijk. E si preparano ad affrontare il Twente, che ha eliminato l’Utrecht (1-0): l’appuntamento è fissato per l’8 maggio. Cinque partite, un gol (al Veendam) e due assist (contro il Nac Breda) in Coppa per Eriksen, che il ct Morten Olsen ha già schierato dieci volte nella nazionale maggiore. Il centrocampista ha partecipato al mondiale in Sudafrica, trovando poi un posto fisso nella Danimarca: ha giocato per novanta minuti, con la maglia numero otto, nell’ultimo impegno con la Norvegia (1-1) del 26 marzo, valevole per le qualificazioni all’Europeo.

Share

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More